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Friends vs Friends ti dà il benvenuto con un'allegra introduzione animata in cui eleganti animali antropomorfi suonano strumenti, giocano a carte e... non ci vuole molto perché si sparino a vicenda, si tagliano a metà con una katana e si fanno saltare le cervella. La presentazione dà perfettamente il tono al nuovo Brainwash Gang (The Longest Road on Earth, Grotto), uno sparatutto multiplayer online molto diverso da tutti gli altri per diversi motivi: una sezione artistica colorata completata da bellissime canzoni con voci, giochi brevi e intensi uno contro uno o due contro due più impegnativi di quanto si possa pensare, l'uso delle carte che danno origine alla strategia e ogni confronto è diverso e, sebbene abbia tutti gli ingredienti, l'assenza di micropagamenti.
Si tratta di un gioco di tiro che funziona in modo fantastico con tastiera e mouse (è compatibile anche con un controller e uscirà successivamente su console) perché sembra concentrarsi su uno dei migliori esponenti del genere. La pistola con cui iniziamo ogni round ha maneggevolezza e peso molto simili alla Glock di Counter-Strike, ma con un tocco arcade che avvolge l'intera esperienza: qui non ci sono danni da caduta e la dispersione dei proiettili è meno impegnativa che nello sparatutto di Valve. Lo stesso accade con le armi che possiamo ottenere in quel turno o nei successivi di partite che si giocano sempre al meglio dei tre e che raramente superano i cinque minuti totali: il fucile è molto simile all'AK-47 di CS 1.6, e lo stesso si può dire del fucile, del mitragliatore, del cecchino... Forse non della katana, una delle tante eccentricità del titolo in questione.
Queste armi non vengono acquistate o ottenute sul palco. Sono carte che abbiamo inserito nel nostro mazzo e che possono apparire quando si pesca all'inizio del turno oppure no, poiché possiamo introdurre solo una carta per tipo. C'è uno svantaggio evidente, anche se superabile con sufficiente abilità, nel possedere una di quelle armi più potenti in un round (che ci verrà tolta di mano all'inizio del successivo); Ma ci sono molti modi per appianare la differenza, nello specifico, tutti i modi a cui possiamo pensare con il resto delle carte che abbiamo in mano.
Ci sono diverse decine di carte, ognuna con un costo specifico per introdurla nel mazzo, una rarità, un livello (ottenendo più unità della stessa carta la miglioriamo) e una tipologia (quelle che colpiscono tutti, quelle che mirano a nemici, equipaggiamento, armi...); Si svolgono nel mezzo del gioco, mentre navighiamo sul palco e spariamo. Ci sono bombe e torrette che ci trasformano in un blocco di ghiaccio in modo che non possano ferirci momentaneamente, scambiano armi, proiettili avvelenanti... Ci sono sinergie evidenti, come usare quella che rende gigantesca la testa dell'avversario e quella che la il cecchino ci dà; e anche contro, come lanciare quello che attenua i danni alla testa nel caso in cui raggiungiamo gli obiettivi della strategia precedente.
L'introduzione delle carte, oltre ad aggiungere uno strato di costruzione del mazzo che fornisce strategia prima e durante la partita, rende ogni confronto teso e diverso, a causa dell'imprevedibilità delle situazioni che si presentano, perché possiamo scoprire tattiche nonostante abbiamo subito una dolorosa sconfitta, sia perché di per sé, senza questo elemento caotico, i giochi sarebbero ad alto numero di ottani, tanto quanto quei combattimenti di Counter-Strike nel cyber solo con una pistola. Ma è anche vero che potrebbero essere ancora più diverse: una manciata di carte in più non farebbe male, e soprattutto qualche aggiustamento di bilanciamento perché ce ne sono una manciata che ci sono in tutti i mazzi per via della loro potenza.
Naturalmente, non fatevi ingannare. Le carte ci sono e sono importanti, ma non sono la cosa più importante. Questo non è uno sparatutto super accessibile come Overwatch; il paragone andrebbe fatto con Counter-Strike o Valorant. La curva di apprendimento consiste, in primo luogo, nella mira, nel movimento e nella conoscenza delle mappe; e poi, conoscere le carte (ogni volta che un avversario te ne gioca una che non hai, te la mostra a fine partita), creare mazzi potenti ed essere abile nell'usare le carte, sia strategicamente che velocemente. .